Titolo: “A regola d’arte”
Autore: Stefano Tura
Genere: Thriller
Luogo e anno di pubblicazione: Italia, 2018
“La testa pende da un lato, appoggiata alla grossa corda che stringe il collo, le cui vene sono esplose. La pelle sotto il mento, strizzata dalle fibre ruvide dalla corda, è di colore blu. Il sangue ha disegnato un reticolo irregolare sotto l’epidermide, trasformandola in una sorta di mappa fluviale. Dalla bocca, aperta e contorta, fuoriesce un filo denso di bava giallastra che si insinua tra l’angolo basso delle labbra e la lingua che, ormai priva di colore, fa capolino tra le fauci aperte.
Gli occhi sono sbarrati e iniettati di sangue. I capillari sono scoppiati e l’iride ha già cominciato a perdere colore. Il resto del corpo è immobile, appeso a una putrella di ferro grazie a una cima da scotta intrecciata per barche a vela. I piedi sono a circa un metro e sessanta centimetri da terra. Le braccia pendono lungo i fianchi. Le dita delle mani sono nere e gonfie. È buio e la sagoma che scende dal soffitto riflette la sua ombra sul pavimento nell’unico taglio di luce che rischiara parzialmente quello spazio enorme.”
TRAMA
Londra, Browns Arbiter Gallery: tutto è pronto per il lancio di “Life, Death and Accidental Resurrection” quando, a guastare l’aria di festa della serata, ecco il ritrovamento di un cadavere vestito in maniera elegante. All’inizio si pensa che possa trattarsi di una trovata in occasione dell’esposizione artistica alla quale sono presenti le personalità diplomatiche della comunità italiana di Londra. Ad un tratto, tutto cambia: il panico prende piede nella galleria e la folla è disposta a fare qualsiasi cosa pur di scappare dalla macabra scena del crimine.
Le indagini, affidate all’ispettore James Riddle, non si rivelano per nulla semplici: la vittima dell’efferato omicidio è un imprenditore italiano che era espatriato a Londra; i presenti alla serata, molto vicini alla politica britannica, non ne vogliono affatto sapere dell’intromissione di estranei nelle proprie vite. Ad aiutare Riddle nelle indagini ci pensano due uomini che abbiamo già conosciuto in “Il principio del male”: Peter McBride, un ex ragazzo di strada riabilitato dalla polizia e Alvaro Gerace, un commissario bolognese alla continua ricerca della verità riguardo una serie di misteriose sparizioni di bambine che collegano l’Italia al Regno Unito.
“D’improvviso un urlo agghiacciante, proveniente dall’altra parte del ristorante, rimbalza nella sala. Molti degli ospiti rimangono sbalorditi. Riddle scatta in piedi e con lui il consigliere Albertario. Si precipitano entrambi fuori dalla stanza in direzione del luogo da cui è partito quel grido disumano. L’ambasciatore Sermonti cerca di tranquillizzare come può il ministro Wilson che si guarda intorno preoccupato. La guardia del corpo di Costantino Vitiello estrae la pistola e raggiunge con un balzo il tavolo in cui siede l’imprenditore italiano, mettendosi davanti a lui per fargli scudo con il corpo. Alcuni degli invitati cominciano ad alzarsi e a cercare una maniera per andarsene il più presto.
Riddle irrompe per primo nell’ufficio del proprietario del ristorante e trova Anita, rannicchiata in un angolo, che sta piangendo disperata. A terra, accanto a lei, c’è Alberto Serrano che giace in un lago di sangue. Ha la testa rivolta verso l’alto, le braccia lungo il corpo, le gambe piegate e gli occhi sbarrati. Un coltello da cucina, di quelli per sfilettare il pesce, gli attraversa la gola da parte a parte.”
AUTORE
Stefano Tura, classe 1961, è un giornalista e scrittore italiano.
Oggi impegnato nelle vesti di corrispondente della Rai per il Regno Unito e l’Irlanda, ha iniziato la sua carriera da giornalista al quotidiano locale “Il Resto del Carlino”. Nel 1989 avviene la chiamata in Rai, dove lavora prima alla sede regionale dell’Emilia-Romagna e poi alla sezione “Esteri” del Tg1, raccontando i territori martoriati dalla guerra come Kosovo (1999), Afghanistan (2001), Iraq (2003) e Sudan (2004).
Nel 2006 si trasferisce a Londra, dove vive attualmente. Ha raccontato numerose vicende che hanno coinvolto il Regno Unito tra cui il referendum per l’uscita dall’Unione Europea nel 2016 e la serie di attentati terroristici che hanno coinvolto le città di Londra e Manchester nel 2017.
Oltre ad occuparsi del giornalismo, è anche un apprezzato scrittore di noir: nel 2001 pubblica il suo romanzo d’esordio “Il Killer delle Ballerine”, seguito da “Non spegnere la luce” (2003) e “Arriveranno i fiori del sangue” (2005).
Nel 2014, pubblica il primo libro appartenente al duo “Gerace&McBride”, “Tu sei il prossimo” e nel 2016 il suo seguito “Il principio del male”, da me precedentemente recensito.
Inoltre, nel 2017, insieme ad altri autori noir di importanza nazionale, prende parte all’antologia “Notti oscure”, edita da La Corte Editore i cui proventi sono andati in beneficenza per l’associazione “I Love Norcia”.
PARERE PERSONALE
Come in “Il principio del male”, che ho avuto modo di leggere e recensire, ci ritroviamo catapultati in un Regno Unito completamente differente da quello che molti immaginano.
Questo libro, come il precedente, mi ha lasciata senza parole per i continui colpi di scena nella storia e il realismo nel racconto delle vicende; le meticolose descrizioni delle scene del crimine, dei momenti che si susseguono nel libro e dei luoghi dove è stato ambientato il romanzo mi hanno fatto vivere la storia come se fosse ambientata nella realtà, da cui l’autore prende sempre più ispirazione. A differenza di altri libri dello stesso genere, con questo ho vissuto più emozioni e soprattutto, ho sofferto con i protagonisti per cercare la verità, che ogni giorno si faceva sempre più difficile da trovare. Un libro da divorare, avvincente, impossibile da ignorare.